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"La lotta alla mafia, il primo problema da risolvere nella nostra terra bellissima e disgraziata, non deve essere soltanto una distaccata opera di repressione, ma un movimento culturale e morale che coinvolga tutti e specialmente le giovani generazioni, le più adatte a sentire subito la bellezza del fresco profumo di libertà che fa rifiutare il puzzo del compromesso morale, dell'indifferenza, della contiguità e quindi della complicità"
Paolo Borsellino

 

Il Comitato per la Resistenza Democratica non ha tessere, quote di iscrizione, dirigenti o "capi".
Il Comitato vuole essere una aggregazione di cittadini e associazioni che condividono i suoi scopi e si impegnano ad operare per garantire la trasparenza negli Enti Locali da cui sono amministrati.

Le attività che il Comitato si prefigge, più che le azioni di "promozione della legalità" basate principalmente su convegni, dibatti o altra simile retorica (che in Campania, purtroppo molto spesso, viene praticata anche da soggetti "vicini" alla Criminalità Organizzata tanto da trasformarla in motli casi a sola vuota e inconcludente retorica), sono la lotta attraverso la protesta civile e democratica e l'azione di denuncia all'Autorità Giudiziaria.

Noi del Comitato crediamo fermamente che, per contrastare il fenomeno della "camorristizzazione" della società civile (concetto espresso da diversi documenti della Commissione Antimafia e divulgato negli ultimi anni in maniera diretta dal magistrato Raffaele Cantone) ci sia bisogno dell'azione di cittadini che denuncino pubblicamente i casi particolari di corruzione, di violazione dei diritti civili, di condizioni di assogettamento messe in opera dalle Amministrazioni Locali a danno dei suoi amministrati. Bisogna ribadire che, anche in una comunità locale dove le leggi della camorra valgono di più di quelle dello Stato, le minoranze che non si piegano a tali "sistemi" non sono intenzionate a rinunciare alla propria dignità di cittadini.

Per ristabilire una cultura del diritto c'è bisogno di ribadire continuamente l'esistenza della legge e tentare di giungere alla sanzione giudiziaria di quei comportamenti illeciti che fungono da substrato alla presenza delle organizzazioni criminali.

Gli strumenti per compiere tale azione sono:

il controllo più o meno sistemico degli atti della Pubblica Amministrazione attraverso la continua sollecitazione all'assolvimento degli obblighi di trasparenza degli atti amminstrativi;

la raccolta di dati, documenti e informazioni relative a presunzioni di reato compiute in seno alle Amminstrazioni Locali;

la denuncia pubblica attraverso sia la pratica della libera diffusione delle informazioni che l'organizzazione di democratiche manifestazioni di protesta civile;

la realizzazione di esposti e denunce da sottoporre all'Autorità Giudiziaria;

l'attività di controllo sulla stessa attività delle Procure attraverso gli strumenti previsti dal codice e le costituzioni di parte civile nei processi eventualmente derivanti.

Per aderire al Comitato basta contattarci attraverso questo blog, fornire adeguate garanzie (che saranno valutate da tutti gli aderenti) sulla propria estraneità ai sistemi criminali e sulla propria volontà ad impegnarsi contro i fenomeni di "camorristizzazione" della vita civile e politica.

Il Comitato metterà a disposizione di ogni aderente, nei vari territori in cui si opera, i propri esperti e consulenti legali per effettuare l'opera di controllo e vigilanza democratica sugli Enti Locali, organizzare manifestazioni di dissenso rispetto ai fenomeni di violazione normativa, realizzare interventi di denuncia alle Autorità Giudiziarie compententi e seguire l'iter delle procedure di indagine.